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PEC WEB

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PEC WEB consente la gestione delle PEC completamente online

La Posta Elettronica Certificata (PEC), il sistema per inviare email con valore legale equiparato a quello di una raccomandata con ricevuta di ritorno, come stabilito dal decreto DPR 11 febbraio 2005 che disciplina l’utilizzo della PEC. L’invio e la consegna dei messaggi, infatti, vengono attestati tramite specifiche ricevute che il gestore del servizio rilascia al mittente e che conferiscono all’email lo stesso valore di una raccomandata con ricevuta di ritorno.

La posta elettronica certificata nasce circa 12 anni fa. Obbligatoria per aziende, PA e professionisti, veicola quasi 4 milioni di messaggi al giorno. Vediamo quali sono le caratteristiche, i vantaggi e l’evoluzione della PEC

Agenzia per l’Italia Digitale – Posta elettronica certificata

Il termine Certificata si riferisce al fatto che il gestore del servizio rilascia al mittente una ricevuta che costituisce prova legale dell’avvenuta spedizione del messaggio e di eventuali allegati. Allo stesso modo il gestore della casella PEC del destinatario invia al mittente la ricevuta di avvenuta consegna.

Si presta a diventare uno strumento sempre più utile, non solo per professionisti e aziende – per i quali è già obbligatoria – ma anche per il cittadino. Ad oggi è infatti il solo strumento concretamente utilizzabile per il domicilio digitale, su cui ricevere tutte le comunicazioni della PA.

Pec
Servizi attivabili in MatesePlace

A conferma di questa nuova importante vita della Pec, tassello cruciale di digitalizzazione, da ottobre, è scattato il regime sanzionatorio per imprese e professionisti che non hanno la PEC: si rischia fino a duemila euro.

Nella Pubblica Amministrazione in linea con numerosi obblighi normativi la Posta Elettronica Certificata (PEC) ha raggiunto nei quasi 15 anni di vita istituzionale una notevole diffusione sia in termini di caselle attivate che di messaggi scambiati.

Le statistiche pubblicate sul sito AgID consentono di rilevare che le caselle attive al primo bimestre 2020 erano 11.122.114 con  383.836.000  messaggi scambiati, nel secondo bimestre erano 11.293.086: la crescita è evidente.

Un dato che non ci si aspetta è che, quasi il 40% delle caselle attive di posta elettronica certificata sono utilizzate da persone fisiche e cittadini in associazione a quanto derivante dagli obblighi di legge per imprese e professionisti.

Un’altra peculiarità di questo servizio rispetto ai mezzi tradizionali è rappresentata dal fatto che la posta elettronica certificata non solo certifica la trasmissione e l’avvenuta consegna di un messaggio, ma ne garantisce anche l’integrità del contenuto rendendo lo strumento ancora più versatile e adatto a svariati utilizzi che vanno oltre la mera trasmissione di un messaggio o di un file.

Per spedire un messaggio di posta certificata dopo aver attivato la propria casella ci si comporta come per la posta elettronica tradizionale disponibile su Internet. Sulla propria casella si ricevono una serie di ricevute elettroniche (che devono essere conservate secondo la specifica normativa sulla conservazione dei documenti digitali).

 Tali ricevute attestano, con opponibilità ai terzi, la spedizione del messaggio di PEC e la sua consegna al destinatario. Non è opponibile ai terzi l’avvenuta lettura del messaggio ma una ricevuta di consegna al destinatario è sufficiente. Cioè se ricevo una raccomandata cartacea A/R e poi non la leggo potrei avere dei problemi.

L’utilizzo del digitale aiuta anche nei contenziosi perché quanto trasmesso arriva a destinazione integro e dovrei dimostrare in giudizio che quello che ho ricevuto è diverso da quello spedito anche se non ci sono tracce informatiche di alterazione (integrità e immodificabilità del documento informatico).

Il nuovo codice della strada, ora in via di modifica, potrebbe contenere l’obbligo ad avere una pec per tutti gli automobilisti, per ricevere le sanzioni (“multe”) per le violazioni dello stesso codice. È una proposta del CNEL, il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro.

Ecco la proposta, che modificherebbe l’articolo 80 del codice: “all’atto dell’immatricolazione dei veicoli, ovvero della revisione periodica degli stessi, l’obbligo per il proprietario di comunicare il proprio indirizzo di posta elettronica certificata (pec) per le notificazioni delle violazioni previste dall’articolo 201 dello stesso C.d.S., in linea con le disposizioni già contenute nel decreto interministeriale 18 dicembre 2017, recante la ‘Disciplina delle procedure per la notificazione dei verbali di accertamento delle violazioni del codice della strada, tramite posta elettronica certificata’”.

L’obiettivo è ancora una volta quello di sostenere il domicilio digitale, quindi l’arrivo delle sanzioni alla pec dell’automobilistico, in automatico, abolendo la raccomandata cartacea. Sarebbe un vantaggio per l’automobilista, evitando quei casi in cui è costretto a ritirare alle poste la raccomandata arrivata quando non c’era nessuno a casa; ma soprattutto un vantaggio per la PA, che non subirebbe più i costi della raccomandata cartacea, né il rischio che la sanzione sia recapitata in ritardo (il che consentirebbe all’automobilista di fare ricorso con successo e non pagare).